sabato 27 gennaio 2018

Sir Nicholas Winton - BBC Programme "That's Life" (1988)



Sir Nicholas Winton (Londra, 19 maggio 1909 – Maidenhead, 1º luglio 2015) fra il 1938 e il 1939, Winton, essendo anche lui di origini ebree, decise di andare a Praga dove salvò 669 bambini ebrei dalla Cecoslovacchia occupata dai nazisti, organizzando il loro viaggio via treno verso il Regno Unito e trovando loro un alloggio una volta arrivati.
Nelle manifestazioni che si vedono nel video, organizzate a sua insaputa, ma in cui Nicholas era presente, fu descritta da un oratore, nei particolari, la sua coraggiosa impresa. Nicholas Winton fu sorpreso che la sua storia fosse rivelata e con commozione constatò che i signori che erano seduti accanto a lui in quelle manifestazioni (che poi si alzarono in piedi per salutarlo), erano proprio alcuni di quei bambini, ora adulti, che egli aveva salvato.
Nel 2010, Winton è stato nominato dal governo Eroe britannico dell'Olocausto.

venerdì 17 marzo 2017

Ben Harper - Forever


Not talkin' 'bout a year
No not three or four
I don't want that kind of forever
In my life anymore
Forever always seems 
to be around when it begins
but forever never seems 
to be around when it ends
So give me your forever
Please your forever
Not a day less will do From you

People spend so much time
Every single day
Runnin' 'round all over town
Givin' their forever away
But no not me
I won't let my forever roam
and now I hope I can find
my forever a home
So give me your forever
Please your forever
Not a day less will do
From you

Like a handless clock with numbers
An infinite of time 
No not the forever found 
Only in the mind
Forever always seems 
to be around when things begin
but forever never seems 
to be around when things end
So give me your forever
Please your forever
Not a day less will do
From you

domenica 5 marzo 2017

Per arrivare alla Filosofia

Distinzioni categoriche, di Annamaria Testa, da Internazionale

Cliccando sul primo dei link che appaiono in una qualsiasi pagina di Wikipedia, e ricliccando sul primo link che appare nella pagina a cui si è stati indirizzati, e ripetendo ogni volta l’operazione, nel 97% dei casi alla fin fine si arriva alla pagina Filosofia.

Nei pochi casi rimanenti non si arriva da nessuna parte, o perché le pagine a cui rimandano i link non esistono più o perché il percorso si blocca in un loop: una catena di link che rimandano l’uno all’altro in modo circolare. In media, per arrivare da una voce qualsiasi a Filosofia servono 23 passaggi. Se invece si parte dal primo link di Filosofia, si torna (loop) a Filosofia in una manciata di passaggi.

Il fenomeno è noto dal 2008 ed è raccontato in un articolo che appare, appunto, sulle pagine di Wikipedia. Ovviamente, anche quell’articolo porta, in soli sette passaggi, a Filosofia. Se volete fare la prova, vi serve questa – ipnotica – pagina di Xefer (grazie a Pietro Minto per averla segnalata).

Le prove di Xefer

Su Xefer basta digitare una serie di titoli di pagine Wikipedia, intervallati da una virgola, per fare curiose scoperte: per esempio, che Street food è molto più lontano da Filosofia di Spaghetti, e che il percorso che da entrambi arriva alla meta passa dall’inglese Organism (organismo) e da Escherichia coli (un batterio dell’intestino). A pensarci bene, non fa una piega.

Ma, per esempio, partendo da Lady Gaga si arriva a Filosofia in 19 tappe e passando da Knowledge (conoscenza), mentre partendo da Mozart ci si arriva, in sole undici tappe, passando da Matematica. Entrambi saltano Musica, sulla quale invece convergono i percorsi che partono da Beatles e Bob Dylan, mentre partendo da Wagner tocca passare da Communication e Organism. E sì, anche dall’Escherichia coli.

Se vi va, con la pagina di Xefer potete divertirvi a fare le vostre prove non solo in inglese, ma anche in italiano, francese, tedesco, spagnolo, russo e giapponese. Le distanze e i percorsi cambiano, e molti sono curiosi e non esattamente intuitivi, ma sempre a Filosofia si arriva.

Non tutte le classificazioni che facciamo sono così neutre. E il linguaggio è vischioso, fluido e ambiguo.

Poiché le pagine di Wikipedia vengono aggiornate, non è detto che le tappe di ciascuna pagina restino costanti nel tempo. Ma è più che probabile che la percentuale di link che conducono a Filosofia non cambi di molto.
Tutto ciò deriva dal fatto che Wikipedia è strutturata per categorie, e che il primo link di ogni pagina rimanda alla categoria alla quale ciascun argomento può essere riferito. Poiché, afferma Wikipedia, la filosofia è “la madre di ogni scienza”, qualsiasi percorso, alla fin fine, porta lì.

È tutto molto affascinante e rassicurante, e sembra semplice.

I polli e i pomodori

Classificare è un buon modo per strutturare il sapere, non solo dentro Wikipedia. Anche la nostra mente, che è assai laboriosa, classifica per categorie. Poiché non ha incorporato i redattori di Wikipedia, alla mente tocca costruirsi categorie a partire da concetti formulati in base all’esperienza.

Per esempio, la nostra esperienza dei polli e dei pomodori ci ha aiutato a capire, fin da piccoli, che i polli hanno certe caratteristiche e i pomodori ne hanno altre. E quindi a formulare i concetti astratti di “pollo” e di “pomodoro”, che derivano da prototipi mentali di ogni pomodoro e di ogni pollo possibile o che (secondo altre teorie) rimandano a gruppi di oggetti che condividono alti gradi di somiglianza.

In pratica, tutto ciò ci permette, poi e per sempre, di collocare nelle categorie dei polli e dei pomodori (e nella categoria più grande delle cose commestibili) i polli e i pomodori materiali che incontriamo.

È una bella comodità: se ci siamo formati concetti solidi avremo categorie adeguate, e non rischieremo mai di mettere insieme polli e pantofole, se non nelle categorie “parole italiane che cominciano con la lettera p” e “cose che si possono comprare al supermercato” (per inciso: su Wikipedia anche partendo da Polli e Pantofole, e dopo un discreto tragitto, si converge su Filosofia. E questo è meraviglioso).

Classificare polli e pantofole è un atto tanto utile privatamente quanto socialmente inoffensivo. Ma non tutte le classificazioni che facciamo sono così neutre. E il linguaggio è vischioso, fluido e ambiguo: per esempio, Pollo e Patata rientrano sì materialmente nella categoria delle cose che si mangiano, ma metaforicamente finiscono l’uno nella categoria degli insulti bonari (sei un pollo!) l’altra in quella dei titoli di giornale controversi.

I rischi del pensiero dicotomico

Il primo dato notevole è questo: le categorie che ci siamo costruiti a partire dai concetti che abbiamo in testa ci guidano costantemente, e senza che neanche ce ne accorgiamo, nel fare previsioni e nel prendere decisioni su come comportarci, ogni giorno, nel mondo.

Il secondo dato notevole è questo: la capacità di categorizzare adeguatamente si sviluppa insieme alle capacità linguistiche e con il crescere della conoscenza fattuale. Vuol dire che se abbiamo in testa categorie rozze, sostenute da un linguaggio inadeguato, prenderemo decisioni rozze e inadeguate. Potremmo, per esempio, farci intrappolare nei meccanismi perversi del pensiero dicotomico, quello che vede il mondo in bianco e nero e lo categorizza dividendolo brutalmente per pure contrapposizioni: buono o cattivo. Amico o nemico. Noi o loro. Cuori o Picche.

Il rischio, con il pensiero dicotomico, è ragionare più facilmente in termini di Guerra che di Filosofia.

Un’ultima curiosità: per arrivare da Guerra a Filosofia, nell’edizione italiana di Wikipedia ci sono, se ho contato bene, 36 passaggi. In quella inglese e francese ce ne sono 10. In quella spagnola, 16. In quella russa (scrivendo война) 2. E non so bene che opinione farmi di tutto ciò.

domenica 26 febbraio 2017

Che tipo di persona

“E' più importante sapere che tipo di persona abbia una malattia, che sapere che tipo di malattia abbia una persona”

(Ippocrate)

martedì 14 febbraio 2017

Vi presento Aigor e la sua gobba

Questo è il mio compagno di studi.


Ho deciso di chiamarlo Aigor perché a guardarlo mi è subito venuto in mente Frankestein Junior.
"Potrei forse aiutarla con quella gobba"
"Quale gobba?"


domenica 12 febbraio 2017

Fuga e illusione

"Probabilmente non diciamo mai tutta la verità.
A volte per niente, tacciamo sempre qualcosa;
per rendere la vita più gestibile, per evitare l'infelicità.
Ma forse più spesso per illuderci, per farci più belli,
forse più spesso ancora per codardia.
Trasformiamo il silenzio in menzogna,
lo trasformiamo in tradimento.
Raramente diciamo tutta la verità e per questo non siamo mai onesti.
E' perché non riusciamo ad affrontare noi stessi, il mondo come l'abbiamo creato?
Allora la vita dell'uomo è solo una fuga e un'illusione?"
Stefansson

mercoledì 8 febbraio 2017

lunedì 6 febbraio 2017

L'alfabeto

Sospesi tra la fugacità di uno sguardo incompleto
e l'inesattezza di un dialogo di cui abbiamo dimenticato l'alfabeto,
incapaci di ascoltare
di soffermarci ad apprezzare,
sempre a rincorrere noi stessi per paura di non raggiungerci più,
col cuore affaticato appeso alla coda,
col suo enorme peso che ci inchioda,
ci ostiniamo a fissare gli specchi per paura di non riconoscerci più,
fotografi agguerriti, in ricerca di uno scatto che abbia successo,
lottiamo contro il tempo perché non dimentichi il nostro riflesso,
ma nel frattempo non siamo nessuno,
non abbiamo credo o valore alcuno,
siamo vanesio fumo negli occhi,
siamo l'insicurezza dietro ai ritocchi,
siamo nomi e cognomi senza identità
che credono di poter comprare la felicità.

domenica 5 febbraio 2017

Area G

PostSecret

Profeti

"Poiché è difficile distinguere i profeti veri dai falsi,
è bene avere in sospetto tutti i profeti;
è meglio rinunciare alla verità rivelate,
anche se ci esaltano per la loro semplicità e il loro splendore, anche se le troviamo comode...
E’ meglio accontentarsi di altre verità più modeste e meno entusiasmanti,
quelle che si conquistano faticosamente,
a poco a poco e senza scorciatoie,
con lo studio, la discussione e il ragionamento,
e che possono essere verificate e dimostrate."

Primo Levi

domenica 29 gennaio 2017

Progresso

"L’uomo ragionevole adatta se stesso al mondo, quello irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a se stesso. Così, il progresso dipende dagli uomini irragionevoli"

George Bernard Shaw


mercoledì 21 dicembre 2016

Anime invernali

"It's actually the souls of the trees we're seeing in the winter.
In summer everything is green and idyllic but in the winter the branches and the trunks all stand out.
Just look at how crooked they all are. The branches have to carry all the leaves to the sunlight.
That's one long struggle for survival."

"In realtà, sono le anime degli alberi che vediamo in inverno.
In estate tutto è verde e idilliaco, ma in inverno sono soltanto i rami e i tronchi a risaltare.
Guarda come sono tutti storti: i rami devono portare le foglie verso la luce.
E' una lunga lotta per la sopravvivenza."

(Nymphomaniac Vol. 1)

martedì 29 novembre 2016

La follia della folla

SCOMPIGLIO.

Generale sussurro
Emotivo groviglio
Bollente trambusto
Tu ascolta che io origlio!
Confuso timore
Agognato appiglio
Affannato gregge
Siamo pecora o coniglio?