lunedì 20 ottobre 2014

L'arte di amare

"Nell'innamoramento
la persona più semplice e sprovveduta è costretta,
per esprimersi,
ad usare il linguaggio della poesia,
della sacralità
e del mito."
(F. Alberoni)

lunedì 13 ottobre 2014

Sezione Lombroso

Sto qui seduta nel posto più triste che potessi trovare. Una panchina di legno dalla seduta stretta, tra due alberi ormai ingialliti dall'inoltrarsi del mese di ottobre.
Altrettanto ingiallito (e non credo solo ad ottobre) è un edificio di architettura fascistoide che regna su questo parco desolato. Si chiama "Sezione Lombroso", come spiega molto chiaramente un'importante scritta blu al centro della facciata principale, sopra ad un porticato che funge da ingresso. Ha finestre piccole che è proibito attraversare (in entrata o in uscita, suppongo) a causa di fitte grate arruginite.
A circoscrivere la Sezione Lombroso una recinzione marrone alta almeno 3 metri, che, tuttavia, lascia intravedere panchine di seduta ancora più stretta della mia e tavolini di legno marcio: doveva essere una gioiosa area ricreativa. Nel cortile nient'altro, se non qualche alberello chiaramente piantato da meno di 3 anni, come se avere qualcosa che tende verso l'alto possa alleggerire la gravità di questo posto.
Nell'aria vagheggia l'incerta sensazione di abbandono di chi vuole lasciare riposare in solitudine un posto così severo.
Scopro che, ora, è Museo Nazionale della Psichiatria. Tutto torna.
"Il padiglione Lombroso, progettato nel 1891, in origine era chiamato casino Galloni, dal nome del primo medico direttore dell’istituto San Lazzaro, ed era destinato ai malati cronici tranquilli. Con l'introduzione della legge 1904 "sui manicomi e sugli alienati", che rendeva obbligatoria l'istituzione presso i manicomi di una speciale "sezione" d'isolamento per "pazzi criminali dimessi" e "detenuti alienati", il casino Galloni venne ampliato e trasformato in quella che diventerà, dal 1910, la Sezione Lombroso.
Questa ospiterà una settantina di reclusi e, a partire dal 1923, accoglierà anche pazzi criminali condannati a pene di breve durata. Proprio per la pericolosità dei reclusi, verranno costruiti due muri per dividere il cortile in due spazi, adibendone uno di questi ai malati più gravi. Dal 2 marzo 1945 al 6 dicembre 1948 la struttura ospitò, tra gli altri, il pittore Antonio Ligabue.
Solo nel 1972, prima che venga varata la legge Basaglia, l'edificio viene definitivamente abbandonato e considerato inutilizzabile e il suo muro di cinta abbattuto."
Io me ne sto volgarmente seduta qui, vicino alla solennità di questo triste edificio, a mangiare carote, con lepri e conigli che mi saltellano attorno. Per farmi perdonare ho deciso che questo posto meritasse memoria, ma anche consapevolezza sul suo tranquillo presente.

sabato 4 ottobre 2014

Suivre mon coeur

"Sous les herbes folles, j'écoute la pluie.
Les temps, s'ècoule ordinarie, moi je m'ennuie.
A chaque pas suivre nos coeurs,
Je veux suivre mon coeur.
J'attends, souvent je me dis,
Si j'avais des ailes, si j'avais un ami,
La vie serait plus belle avec lui."

(Cecile Corbel - La chanson d'Arrietty)