martedì 19 febbraio 2013

Così semplice, così maestoso

Era un uragano,
uno di quelli che non si ferma davanti a niente.
Non conosceva la direzione
o la provenienza della sua strada,
né aveva mai desiderato conoscerle.
Ascoltava soltanto il rumore che fa la vita.
E lui stesso era la vita,
l'inesorabilità del procedere in avanti
soffiando via castelli e fantasie,
il caos che rimescola gli orizzonti e le prospettive.
Un uragano. Così semplice, e così maestoso.
Uno di quelli che non sa nemmeno di essere solo,
che non sa nemmeno di essere temuto.
Era pura energia,
e questo gli impediva anche solo di fermarsi a dubitare.
Si sarebbe esaurito nella polvere così come si era generato,
ma nel breve danzare della sua esistenza aveva vissuto senza tempo,
senza fermarsi mai a riprendere fiato.

domenica 3 febbraio 2013

Dov'è il resto

Quando è stato il giorno in cui ho iniziato a nascondere le foto per dimenticare chi fossi,
quello stupido giorno in cui qualcuno mi ha strappato a metà come fossi di carta?
Schiaccio me stessa per far posto a quella ragazza che altri mi hanno detto di essere.
Pesto i piedi alle mie passioni affinché non rubino tempo ai miei doveri,
taglio la lingua alle voci del cuore pur di non essere sorda agli ordini che ricevo da fuori.
Confondo i miei sogni con quelli di altri, che, saggi o pazzi che siano, non sanno nulla di me,
per poi ritrovarmi a ficcare forte le mani nelle tasche, a perdermi con lo sguardo in cielo e a chiedermi cosa ne sia stato di me.
"Tu sei perfetta, ma stai per scoppiare" - quell'amico che aveva visto più di quello che c'era da vedere nei miei occhi e io non l'ho ascoltato. O meglio, non l'ho mai accettato.
Ora vado in giro cercando risposte e non so nemmeno quali siano le domande.
Questo quieto vivere non mi si addice più, preferisco scoppiare, preferisco rompermi in mille pezzi come fossi di porcellana, fare casino e buttarli tutti all'aria,
per poi rimettermi lì a cercare con calma dov'è il maledetto resto del conto che ho già pagato.

Quello che non vuoi

Lento, deposita polvere sui piedi.
Stretto, ti avvolge nel suo gelido velo.
Tesse, ogni giorno, la tua ragnatela,
finge la vita davanti al tuo sguardo.
Tinge tutti i colori di blu cobalto,
scaccia il coraggio fottendoti il cuore.
Mescola i sogni e li vende per strada,
galleggia nel collo,
brucia nel petto.
Beve le lacrime che piangi di notte
e ti lascia appassire sotto agli occhi del sole.

venerdì 1 febbraio 2013

Qualcuno a cui sussurrare

La verità è che, io, non sono niente.
La verità è che affogo e non voglio essere salvata.
La verità è che questo oceano è troppo vasto, e, io, non sono niente.
La verità è che non trovo navi che portino il mio nome.
La verità è che non trovo cartelli che mi indichino la direzione.
La verità è che mi sono persa e non voglio essere trovata.
La verità è che è ho queste grosse catene ai piedi e non ho forza per gridare.
La verità è che non ho forza per gridare e non ho nessuno a cui sussurrare.