mercoledì 3 giugno 2015

La mia voce e lo zucchero

Chissà dove sei perso
tra la nebbia, tra i monti
tra il blu di quell'eco che ti ha portato via
È da quelle parti anche la mia voce
risuona nel vuoto del ricordo
di una valigia strapiena appoggiata sulla porta
rimbalza sotto i tuoi piedi
e tu la calpesti ma neanche lo sai
Fingo che tu ci sia intorno
fingo che ci sarà un ritorno
almeno la valigia
almeno lei potresti riportarla
anche vuota se vuoi
te la riempio io
di cose da metterci ne ho finché vuoi
parole amore ricordi domande abbracci che non mi dai mai
Andremmo da qualche parte insieme
come due sfollati in cerca di tempo
senza nessun luogo senza nessuna ora
Ci porteremmo un po' di zucchero
giusto per addolcire questo viaggio di solitudine
ascolteresti la mia voce
la mia storia che scrivo con ogni passo di danza
su questa musica silenziosa
che tu dimentichi di insegnarmi a suonare
Sei tu che mi hai insegnato a contare
e, sai, purtroppo ora lo so fare
direi fin troppo bene
perché posso contare ogni giorno che tu non ci sei
ogni occasione che tu non crei
ogni scalino che mi allontana da te
ogni successo che tu non vuoi
ogni paura che mi fai
La mia voce è intrappolata nella tua gola
senza te non vola
E sogno l'aria gonfia sotto le ali che mi spinge via
senza il motore del tuo amore
Eppure io sono forte e volerò
senza voce
ma volerò
sorvolerò i tetti che abbiamo abitato
non guarderò indietro
non guarderò avanti
guarderò lo spazio
guarderò le cose che mi circondano
guarderò dentro di me
e trasformerò le mie paure in correnti d'aria che mi terranno lassù
e magari ti troverò nel blu

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