lunedì 22 agosto 2016

Il mio corpo

Non ho mai goduto tanto di ciò che sono, come da quando vi pongo costante attenzione.
Il mio corpo sotto assedio dalla mia coscienza è solo un frantumarsi e un riaggregarsi di microscopiche emozioni piuttosto scorrevole.
Non lo conosco per niente, sebbene credessi di averci stretto amicizia innumerevoli volte; lui sembra conoscere me in modo altrettanto sommario: credo mi abbia sempre sottovalutato, mantenendo, placidamente indisturbato, il controllo metabolico di ciò che sono.
Per quanto io tutt'ora non mi senta e non mi percepisca mai nel dettaglio,
finalmente so di avere una percentuale abbastanza alta di vita ad occupare il mio circolo sanguigno,
e una percentuale sufficientemente bassa di morte da potermi permettere di continuare questo lavoro di appropriazione della mia carne,
carne che continuerò a concepire con attenzione e scrupolosità fin quando la mia stessa concezione di essa ne diventerà parte.
Saremo un tutt'uno di atomi amici e concepiti, apparentemente amalgamati all'interno della falsa idea dell'unità,
profondamente scissi, ma innamorati.
Saremo la confusione di molecole nel mio intimo corpicino,
saremo il tempo che ho goduto,
saremo il tempo, lento e dilatato, visto al microscopio.
Femme au miroir - Joan Mirò

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