martedì 30 agosto 2016

La cariatide caduta

Cariatide caduta sotto il peso della sua pietra di Auguste Rodin
<<Ma perché è in quella posa contorta?>> ribatté Ben.
Jubal osservò la sua replica della Cariatide caduta e sorrise. <<Puoi considerarlo un tour de force di passione artistica. Non mi aspetto certo che tu apprezzi le forme e le masse che rendono la figura molto più che 'contorta', ma penso che tu possa arrivare ad apprezzare ciò che voleva dire Rodin. Ben, che cosa prova la gente quando guarda un crocefisso?>>
<<Lo sai quanto vado in chiesa.>>
<<'Quanto poco' ci vai, vorrai dire. Ciò nonostante, dovresti sapere che, dal punto di vista puramente artistico e scultoreo, i crocifissi sono a dir poco atroci; in quanto a quelli dipinti realisticamente che si trovano a volte nelle chiese, trovo che siano i peggiori di tutti... Il sangue sembra salsa di pomodoro e l'ex-falegname viene solitamente raffigurato con un fisico efebico... Si trattava di un uomo vigoroso, probabilmente assai muscoloso e in ottima salute. Eppure, nonostante la pessima media delle rappresentazioni della crocifissione che ci sono in giro, per la maggior parte della gente va benissimo anche una delle peggiori in assoluto. Non vedono i difetti artistici dell'opera, ma si fermano al simbolo, che ispira le loro più profonde emozioni: ricorda loro l'agonia e il sacrificio del Signore.>>
<<Jubal ma... credevo che tu fossi ateo...>>
<<E questo che cosa c'entra? Solo perché sono ateo dovrei essere cieco e sordo davanti all'emotività umana? Sto solo dicendo che anche il crocefisso di gesso peggiore del mondo o un presepe di cartone possono essere un simbolo sufficiente a evocare nel cuore umano delle emozioni talmente forti da aver portato molti uomini a morire, e da indurre tuttora molti uomini a continuare a vivere. Di conseguenza, l'arte e l'abilità creativa con le quali vengono foggiati questi simboli hanno un'importanza minima. Ora, qui abbiamo un altro simbolo emotivo, foggiato con arte squisita, ma non è ancora il momento di entrare nel merito della questione. Ben, per oltre tremila anni, gli architetti hanno progettato palazzi con colonne fatte a mo' di figure femminili; divenne un'abitudine talmente diffusa che alla fine le facevano con la stessa facilità con cui un ragazzino calpesta le formiche. Dopo tutti questi secoli, Rodin si accorse che si trattava di un lavoro un po' pesantuccio per una fanciulla. Ma non si limitò a dire 'Guardate, idioti, se dovete per forza farlo così, fate almeno una muscolosa figura maschile'. No, lui andò più in là, mostrando loro come si faceva.... e generalizzando il simbolo. Qui viene rappresentata una povera cariatide che ci ha provato, ma ha fallito. E' crollata sotto il peso. E' una brava ragazza... guardala in faccia. E' una persona seria, si dispiace per il suo fallimento, ma non dà colpa a nessuno, nemmeno agli dèi... e in più sta ancora tentando di sorreggere quel peso, anche se sa di aver fallito.
<<Ma non si tratta solo di un esempio di buona arte che denuncia la stupidità di secoli di pessima arte; è anche il simbolo di tutte le donne che hanno tentato di tenere sulle spalle un peso troppo grande per loro, ovvero di oltre la metà della popolazione femminile morta e vivente di questo pianeta. Ma non si tratta solo delle donne; è un simbolo asessuato. Rappresenta ogni singolo uomo e donna che si è sudato la vita tenendo duro e senza lamentarsi mai, il cui coraggio non è mai stato notato finché non sono crollati sotto il peso dei loro carichi. E' il coraggio, Ben, la vittoria.
<<La vittoria nella sconfitta, poiché non esiste forma più elevata di vittoria. Lei non ha rinunciato, Ben. Sta ancora cercando di sollevare la pietra dopo che questa l'ha schiacciata. E' un padre di famiglia che continua a recarsi al suo noiosissimo lavoro anche se sa che un cancro lo sta divorando dall'interno, solo per portare la busta paga ai suoi figli. E' una ragazzina di dodici anni che cerca di accudire i suoi fratellini perché sua madre se n'è andata in Paradiso. Sono tutti quegli eroi sconosciuti che non hanno mai raggiunto il successo ma che non riuscivano a mollare.>>

(da 'Straniero in terra straniera' di R. Heinlein)

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