sabato 28 gennaio 2012

Francesca

Ho sentito la tua voce, al bar.
Hello there, the angel from my nightmare.
Ti ho detto cose inutili.
Tu invece, tra le cose inutili, hai aggiunto una cosa dal profondo del cuore, come se volessi parlarne con qualcuno. Non so se era il desiderio inconscio di liberarti di quel peso proprio con me, o semplicemente di liberartene.
Ho sofferto per te: ho sentito una fitta al petto, come se ci fossi stata io lì, a dirti che la mia famiglia era andata in pezzi.
Mi ricordo quanto eri dimagrita. Eri diventata filiforme, quasi volessi sparire, per non soffrire più.
Solo che, in piccola parte, o in una parte che non so davvero quanto sia grande per te, è stata anche colpa mia. Io ti ho ferita. Io ho pensato solo a me stessa, e ti ho ferita.
Non mi perdonerò mai.

Ho sentito la terra tremare.
Where are you? and I’m so sorry..
Dove sei?
Vorrei incontrarti ancora.
Farti capire dai miei occhi che mi dispiace.
Will you come home and stop this pain tonight?
Tu non ci sei. E’ troppo tardi. Arrivo sempre troppo tardi.

Ho sentito una canzone, alla radio, poco dopo.
Don’t waste your time on me you’re already the voice inside my head
I miss you, Blink 182.
Mi faceva pensare ai tempi in cui la cantavo con voi a scuola.
E poi, lo speaker alla radio: “Grazie a Francesca, che dedica questa canzone ad una sua amica, che le è stata vicina in un momento molto difficile”.
Rido tra me e me, piangendo. Più che altro piango tra me e me, abbozzando un sorriso. Non sono io, mi dico. E' impossibile. Io NON ti sono stata vicina. Io ti ho abbandonato in un momento difficile.
Non c’ero quando avevi bisogno, solo perché pensavo di non avere bisogno io di te.
Di errori ne ho fatti davvero tanti.
Perderti è l’unico che non riesco a giustificare.
Miss you, miss you.

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