giovedì 3 dicembre 2015

Cronache dal Bagno #4

In un angolo vicino alla finestra, un vaso giallo. Contiene piante veramente finte, che fingono di voltarsi verso la luce esterna.

Vicino alla porta, un porta-ombrelli nero. Viene usato come pattumiera, nera.
Che degrado per quel povero portaombrelli. Chissà quanto invidia il vaso di piante finte, che, almeno, ha un'identità integra, che nessuno osa mettere in discussione. Il portaombrelli ha sempre supposto che sia quell'aria da vaso antico in stile amaro Montenegro che lo rende così stimato e temuto, tanto che nessuno mai gli si avvicina. Nessuno va a disturbarlo sbatacchiandolo di qua e di là per poi rovesciarlo fin dentro un bidone grigio che puzza di cibo avariato.

Il vaso giallo non se la può immaginare neanche l'invidia nera della pattumiera nera, perché il suo desiderio più grande è sempre stato quello di essere una pattumiera. Magari gialla, ma una pattumiera. Non ha mai desiderato nient'altro più tenacemente, da quando è stato salvato in extremis da un bevitore di Montenegro e poi abbandonato in questa silente sala d'aspetto.
Almeno, come pattumiera, otterrebbe le occasionali attenzioni di qualcuno.

Avete la benché minima idea di quanto si possa sentire abbandonato un vaso di piante finte? No?
Pensateci. Voi spolverate mai i vasi di piante finte? Li spostate forse per dare più luce alle piante finte? O anche solo li avvicinate mai per annaffiare le piante finte che contengono? No, ve li dimenticate, giustamente. Figuriamoci in una sala d'aspetto.
Eppure, da studi compiuti in prestigiose (e annoiate) facoltà americane, è stato scoperto che anche i vasi hanno una sensibilità. Anche i vasi vorrebbero delle coccole, settimanalmente. La piramide salutare del vaso richiede una coccola a settimana, due sguardi al giorno, qualche grattino mensilmente e massimo mezzo bicchiere di pioggia a pasto.

Il vaso giallo si sente trascurato. Al suo proprietario le evidenze scientifiche in merito alle necessità psicofisiche dei vasi non sono ancora giunte.
Difficile per il vaso stabilire se mai avrà considerazione da qualcuno. Per cui, nel frattempo, invidia la pattumiera, che, almeno ogni tanto, viene in qualche modo maneggiata. Non sa che non si tratta di una vera pattumiera, ma di un portaombrelli, la cui identità viene perennemente misconosciuta.
Sa solo che, dal suo punto di vista vasico, l'amore è quello. L'amore è il distratto proprietario che, al venerdì sera, un po' schifato, prende il portaombrelli alias pattumiera e lo svuota nel puzzolente cassonetto dall'altra parte della strada.

Il vaso giallo non sa neanche che il proprietario è una donna bianca. Sta seduta là, dietro la scrivania grigia.
Che età avrà? Difficile dirlo, ha il viso rifatto.
Chissà cosa pensa quando guarda il vaso che il suo amico bevitore di Montenegro le regalò. Difficile dirlo, ha perso la mimica facciale da tempo. E, da tempo, prova anche invidia per le piante finte. Fin da quando, nel negozio di arredo, ha sentito la necessità di averle per sempre vicine alla sua scrivania grigia.
Loro, almeno, sono nate finte. Sono nate senza mimica facciale e sempre rimarranno senza età, senza rughe, -e senza sentimenti-, aggiungerebbero le piante finte, se avessero mimica facciale per parlare.

Chissà, forse, le piante finte invidierebbero anche la donna finta, se avessero un cuore. Almeno, lei, ce l'ha avuta la libertà di scegliere se rimanere veramente viva, o se diventare fintamente meno morta.
Loro, in realtà, non sono neanche mai nate, né saranno mai morte. Nessuno ha mai confuso la loro identità, sebbene siano state le uniche create per fingere di essere qualcos'altro. Il loro scopo è fingere la vita, ma di vitale non hanno mai sentito nulla, nemmeno amore, e, perciò, nemmeno invidia.
Forse, se sapessero di poter invecchiare, se sapessero di poter invidiare, se sapessero di poter morire, si sentirebbero almeno un pochino più vive.

Piccoli fiori in un vaso giallo - olio su tela, 30x40 cm
http://www.lagalleriadarte.com/spano/piccolifioriinvasogiallo-30x40-180.php

Nessun commento:

Posta un commento