mercoledì 21 dicembre 2016
Anime invernali
martedì 29 novembre 2016
La follia della folla
Generale sussurro
Emotivo groviglio
Bollente trambusto
Tu ascolta che io origlio!
Confuso timore
Agognato appiglio
Affannato gregge
Siamo pecora o coniglio?
domenica 30 ottobre 2016
NUOVA RUBRICA! #Clue
Questa idea mi è venuta dal momento in cui faccio parte di un programma chiamato "Clue Ambassador", che ha lo scopo di creare una comunità di persone che guardano al futuro, che si informano e si impegnano per dare la loro voce e il loro supporto per la salute femminile. E' un movimento globale che sostiene tutte le donne e tutti gli esseri umani mestruanti, permettendogli di prendere in mano il loro benessere e, contemporaneamente, di aiutare la ricerca a fare qualche passo in avanti sul tema della salute mestruale.
Il nostro obbiettivo è di coinvolgere ancora più persone a discutere apertamente della propria esperienza di salute mestruale, incoraggiando tutti, donne e uomini, a scambiarsi informazioni, conoscenze, opinioni e supporto.
Crediamo che il mondo abbia bisogno di più persone che supportino la salute femminile, come l'equità di genere. Io mi sono unita a questa voce globale, unitevi anche voi.
Clue è anche un'app, disponibile per Android e iOS, che permette di tracciare il ciclo mestruale e raccogliere dati scientifici.
Quei burloni indù
venerdì 28 ottobre 2016
martedì 25 ottobre 2016
forEver
a bere un cucchiaino di caffè
Per sempre con te
a fare castelli
con i tuoi solitari di carte.
A volte, solitari,
si prende e si parte.
Per sempre con te
a pulire i tuoi occhiali
tra i silenzi serali
a raccogliere i tuoi fili
e i tuoi aghi sottili.
Cuci i miei occhi
Ciechi singhiozzi.
Per sempre con te,
sempre in viaggio con una banana,
metti il cappello contro la tramontana
si gonfia di aria la tua gonna di lana
Ora sei libera e voli via lontana.
Sarò per sempre con te
in ogni cucchiaino di caffè
Ciao NonnaNonna
domenica 23 ottobre 2016
domenica 16 ottobre 2016
Il tempo dell'accelerazione
sabato 15 ottobre 2016
Dissociati
è ovvio sentirsi dissociati se non sappiamo bene o anzi proprio per niente chi siamo,
o forse piuttosto come vogliamo essere,
un eterno tira e molla tra due opposti, vivere nello sparo o in ciò che se ne vola via illeso - o siamo forse entrambe le cose, il cacciatore e la preda?"
(Stefansson)
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http://www.paulkiritsis.net/_blog/Down_The_Rabbit_Hole/post/the-concept-of-dissociation-breuer-freud-and-the-break-from-janet/ |
lunedì 10 ottobre 2016
domenica 9 ottobre 2016
NUOVA RUBRICA! #PostSecret
Sul sito web postsecret.com l'ideatore del progetto pubblica ogni domenica i segreti.
In questa rubrica raccoglierò cartoline inviate a PostSecret.com che mi sono particolarmente piaciute.
Nelle piccole comunità
venerdì 7 ottobre 2016
giovedì 6 ottobre 2016
Magneto - Nick Cave
lunedì 26 settembre 2016
The Sound Of Silence - Disturbed
Lyrics
Hello darkness, my old friend
I've come to talk with you again
Because a vision softly creeping
Left its seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence
In restless dreams I walked alone
Narrow streets of cobblestone
‘Neath the halo of a streetlamp
I turned my collar to the cold and damp
When my eyes were stabbed by the flash of a neon light
That split the night
And touched the sound of silence
And in the naked light I saw
Ten thousand people, maybe more
People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices never share
No one dare
Disturb the sound of silence
“Fools” said I, “You do not know
Silence like a cancer grows
Hear my words that I might teach you
Take my arms that I might reach you”
But my words like silent raindrops fell
And echoed in the wells of silence
And the people bowed and prayed
To the neon god they made
And the sign flashed out its warning
In the words that it was forming
And the sign said “The words of the prophets
Are written on the subway walls
And tenement halls
And whispered in the sounds of silence
domenica 25 settembre 2016
Io preferisco un'amaca
martedì 20 settembre 2016
Perfect
"Ring the bells that still can ring
Forget your perfect offering
There's a c-r-a-c-k in everything
That's how the light gets in."
(Leonard Cohen - Anthem)
venerdì 16 settembre 2016
Cosa mi piace della pioggia
La momentanea paralisi della vita
Il brusio delle gocce
Lo sfarfallio che producono in controluce
Il bizzarro scorrere delle gocce sui vetri
Il toc toc sull'ombrello
La fulmineità dello scroscio di acqua come fosse uno sfogo del cielo
L'impotenza dell'essere umano di fronte ad essa
L'arcobaleno, scolorito o intenso che sia
La luce lattiginosa
I colori degli ombrelli che la contrastano
La semplicità con cui ogni singola goccia sembra scegliere il suo percorso, come se le loro vite fossero prive di attrito
[da continuare a piacimento]
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Foto di Stefano Petrosillo |
domenica 11 settembre 2016
mercoledì 7 settembre 2016
Tempera
Sono distratta e potrei continuare a girare la punta fino a consumarla tutta, assuefatta da questo gesto meccanico tremendamente piacevole.
Assorta nei miei pensieri, mi chiedo quanto debba durare un'esperienza gradevole per rimanere tale.
Se una scadenza è necessaria a farci apprezzare le cose della vita, allora, forse, conviene spezzettarle in tanti piccoli episodi per goderne appieno.
Eppure mi sembra di aver passato una cosa come 427 giorni a temperare, e temperare, e temperare, continuando comunque a godere, narcisisticamente, dell'affabilità di questo bastoncino di legno.
Il piacere dilata il tempo; e, tuttavia, ha anche accorciato la mia matita.
Devo decidere se valga la pena perdere i mille disegni che potrebbe tracciare, in nome del solitario appagamento che mi dà il temperarla.
Non ci metto molto a scegliere: voglio ancora poter disegnare il mare e il vento, un gatto, l'amore, il custode di un orto botanico, un sorriso, un quadro, la vita e gli alberi lungo una strada. E allora mi interrompo bruscamente, spezzando di netto la spirale di tempera.
martedì 6 settembre 2016
Qualcosa di insolito
ciò che è familiare deve essere spogliato della sua apparente ovvietà;
dobbiamo smettere di dare per scontato che l'oggetto in questione
non abbia bisogno di nessuna spiegazione.
Per quanto frequente, comune, modesto o banale esso sia,
lo considereremo d'ora in avanti come qualcosa di insolito."
Bertold Brecht
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by Diego Cusano |
martedì 30 agosto 2016
La cariatide caduta
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Cariatide caduta sotto il peso della sua pietra di Auguste Rodin |
domenica 28 agosto 2016
Parachutes - Coldplay
venerdì 26 agosto 2016
mercoledì 24 agosto 2016
Cronache Dal Bagno #5
"Credo molto nel cercare, non nel trovare. Questa è una grande distinzione. [...] Non credo di aver immaginato nulla. Ho solo preso nota." (Sir Norman Rosenthal)
Buona lettura!
"No.. devo dirti una cosa, ma non te la dico, perché....."
"Dai, basta. Non tutti vogliono giocare, al mattino."
"Allora cos'è successo?! Che fino a poco tempo fa io prendevo il luminor, il biologico, per il cromion.."
"Mmmh... Sì, ooook"
"Ma a te fa la schiuma?"
"Sì, poi il suo modo di suonare è unico, produce un suono incredibile"
"Io ho visto Babbo Natale in tv"
"Mi è capitato l'ultimo concerto di Max Gazzé"
"Ma poi quella gente lì quando va a lavorare è preparata?"
"No, no, per favore, no!"
"Senti, possiamo fare una cosa? Prendi come punto di riferimento, almeno per un mese, UN MESE"
"Al massimo prendo un insalata, un gelato o il caffè"
"Aspetta che ti offro io qualcosa di buono, ti porto in una delle migliori pasticcerie di Reggio, ce l'abbiamo qui a 500 metri"
"Mettiamoci direttamente dietro"
"Ma sì, ma anche a teatro lo sai che hanno sempre le prime 2 file per le autorità.. Ma poi chi cazz sono ste autorità?"
"Questa attrice qua bionda"
"Quella li c'ha delle scarpe come pare a lei."
"Ma poi è scoppiata a piangere, è uscita, è andata in bagno ed è tornata con le dita tutte insanguinate.... Sai, se le era mangiucchiate, tutte, anche le pellicine, e le sanguinava...."
"Lei spiega di merda, è molto meglio il navigatore, fidati."
"E dove va? In Patagonia?"
"Stai scherzando? Tu mi hai detto alle 4 a Bologna!"
"Sono scappato dalla prof di mate per prendere quello delle 12.47"
"Prima di chiamare la mia amica e farle venire il panico"
"Basta, trombata la prima volta poi finita lì eh"
"Paolo non sei un cagnolino, a' mamma!"
"Io ho un sacco di problemi"
"E io non sono riuscito a scaricare dal cloud. Sono sicuro che c'era un modo, ma ho dovuto scaricare tutto, canzone per canzone. Un casino insomma, ci ho perso un sacco di tempo."
"Quindi cosa facciamo? Ieri sera siamo tornate tardi"
"Dobbiamo andare a Modena, eh.."
"Mi sono rotta i coglioni di lavorare lì."
"Ma vieni qui che sei tutta nuda!!!"
"Beh ma qua non si ferma, scusi?"
"C'è solo al mattino, il mercato"
"Sei in ritardooo!"
"Sono le 9.05?"
"Parrebbe molto strano"
"Stiamo andando in viale Gramsci?......Ma no questo non va in viale Gramsci Ciccione di merda!"
"Beppee!! Avevi ragione! Li ha fatti lavare gli affettati!!"
"Sì, sono tutti contenti che stanno col bambino"
"C'hanno tante richieste, ma alla fine quando escono fanno solo statistica, statistica delle aziende, i bilanci."
"Non dico che non voglio averci più niente a che fare, però..."
"Tanto se ne sono andati, hai visto, Claudio?"
"Il terremoto non l'hanno sentito"
"Eh ma perché aveva i ricciolini"
"Ed è un sacco bello.. Ha gli occhi come.."
"A sinistra è venuta fuori una piccola cataratta. A vederla così, non sembra molto grande."
"È più grande l'aula C, state più comodi"
"Ci fanno l'Agamennone per il barone"
"Mi scusi, ma non è che ha due spiccioli da darmi?"
"Vuoi una pasta?"
"Io non scontento mica nessuno, però..."
"Domenica abbiamo bisogno di te"
"E basta!"
lunedì 22 agosto 2016
Il mio corpo
Il mio corpo sotto assedio dalla mia coscienza è solo un frantumarsi e un riaggregarsi di microscopiche emozioni piuttosto scorrevole.
Non lo conosco per niente, sebbene credessi di averci stretto amicizia innumerevoli volte; lui sembra conoscere me in modo altrettanto sommario: credo mi abbia sempre sottovalutato, mantenendo, placidamente indisturbato, il controllo metabolico di ciò che sono.
Per quanto io tutt'ora non mi senta e non mi percepisca mai nel dettaglio,
finalmente so di avere una percentuale abbastanza alta di vita ad occupare il mio circolo sanguigno,
e una percentuale sufficientemente bassa di morte da potermi permettere di continuare questo lavoro di appropriazione della mia carne,
carne che continuerò a concepire con attenzione e scrupolosità fin quando la mia stessa concezione di essa ne diventerà parte.
Saremo un tutt'uno di atomi amici e concepiti, apparentemente amalgamati all'interno della falsa idea dell'unità,
profondamente scissi, ma innamorati.
Saremo la confusione di molecole nel mio intimo corpicino,
saremo il tempo che ho goduto,
saremo il tempo, lento e dilatato, visto al microscopio.
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Femme au miroir - Joan Mirò |
martedì 12 luglio 2016
martedì 28 giugno 2016
Ganci
Internazionale: Raccontare la morte non è semplice nemmeno in Libia
Certamente vi sarà capitato di assistere a un incidente automobilistico, ma avete mai osservato la folla?
mercoledì 15 giugno 2016
Alla fine del giorno
solo
conosco
il cercarti,
alla fine del giorno
o di una stupida vita.
(Cardiopoetica)
giovedì 9 giugno 2016
Virtue
"Virtue is more to be feared than vice, because its excesses are not subject to the regulation of conscience."
(Adam Smith)
venerdì 25 marzo 2016
Groviglio di ombelichi
"Il corpo non è una cosa ottusa con cui lottiamo per liberarci.
Nella debita prospettiva, è una navicella spaziale, una serie di incroci atomici, un groviglio di ombelichi neurologici verso altri mondi e altre esperienze."
(C. P. Estés)
giovedì 10 marzo 2016
Tratto da una storia vera
Donna con bastone della scopa che sale su un autobus, oggi è stanca di volare.
Donna che mangia patatine su una panchina, oggi è stanca di dimagrire.
Donna che ride ad un messaggio ricevuto.
Donna vestita bene che si muove come se sapesse di essere proprio vestita bene.
Donna scollata, alta e formosa che cammina dritta sui tacchi a punta, che le indicano sempre la direzione in avanti.
Donna ricurva sui suoi pensieri, i capelli bianchi tendine sul viso. Si ritira nella capanna della sua saggezza.
Donna sola che gestisce un bar.
Donne modellino disegnate sui libri di anatomia e il mio orgoglio nel notare che mi somigliano. Sono anatomica.
Donne manichino affettate a metà. Per fortuna, sono solo anatomica e non manichinica.
Donne che nei film corrono e inciampano sempre. Donne che nei film svengono per l'emozione.
Donne che, nella realtà, partoriscono figli di mariti svenuti.
Donna che si butta nel laghetto ghiacciato per salvare il suo cane.
Donna con lo sguardo fisso nel vuoto, cerca di ricordare la formula magica.
Donna che non vuole occupare spazio e si raccoglie in se stessa.
Donna che danza abbracciata ad un paziente per cercare il suo equilibrio.
Donna per strada che canta. Donna che fischietta.
Donna con i piedi ben saldi a terra che guarda le nuvole.
Donna nera gentile ed educata,
Donna rosa che guarda come sono vestita.
Donna che si è tolta le scarpe in treno.
Donne che guidano benissimo,
Donne che guidano treni, pullman, autobus, tram e biciclette.
Donna che spegne un incendio, ma che sa accendere il fuoco nelle anime altrui,
E donna che caccia fantasmi di fumo di sigaro.
Donna che scrive fiabe.
Donna che ride di gusto.
Donna incinta che nuota davanti a me. Bimbo che galleggia nella mamma galleggiante davanti alla me galleggiante.
Donna che dipinge case col vento su una tovaglia.
Donna col cuore che batte più forte di un tuono,
Donna elettrica che ha preso la scossa.
Donna che vince le elezioni?
Donna con gli occhi enormi e il sorriso bianco.
Donna che assomiglia ad un personaggio di indovina chi.
Donna che legge la mano.
Donna che vende dolciumi.
Donna con gli occhiali troppo spessi per affrontare leggera la vita.
Donna forte che non teme la stanchezza.
Donna che scherza col marito, Marito che scherza con la donna.
Donne sedute a gambe incrociate, cosa temete?
Donne temute.
Donna che riordina, donna che dà gli ordini.
Quanto siamo belle? E non è neppure l'8 marzo.
lunedì 18 gennaio 2016
Premio di consolazione
"Le risposte sono un premio di consolazione,
non hanno un gran significato.
Quel che importa è quando le porte si aprono e riesci ad andare più a fondo nel mistero,
in uno spazio non concettuale,
in una rappresentazione fedele del mondo che non è fatta di fatti,
ma si basa sul flusso che cambia sempre
e che, per questo, non può essere fermato."
Richard Gere
giovedì 14 gennaio 2016
Consonanti mute
- che si scrive -
sono solo finali di consonanti mute.
Sì, quelle impronunciabili.
Ottusi suoni
definitivi e irripetibili
per la loro mancanza di sobrietà.
Voluminosi assoli,
goffamente nascosti sotto la pretesa di somigliare a leggere vocali,
che vorremmo sentire cantate per sempre nel tempo a venire,
come sommesso sfogo di urla,
taciute sotto il nome della poesia.
Non è forse questo un abuso
di ciò che consideriamo di più alta elezione?
Una maschera indossata sul volto
per assegnarci il diritto
di segnare spessi confini, consonanti e muti?
Chi è il poeta
per deturpare le ali della libertà melodica di questa nostra vita,
solo con un nome o una piccola rima?
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Amalia Mora |
domenica 3 gennaio 2016
Prospettiva
"Prospettiva è una parola magnifica, che unisce il senso dello spazio e quello del tempo”
Luca De Biase
sabato 2 gennaio 2016
Lettera dal futuro
"Ti scrivo oggi da un posto che chiamano futuro, ma cui ho dato il nome di possibilità.
Le cose che mi circondano hanno il sapore della cenere, più volte le ho disintegrate, più volte le ho ricostruite.
Tutto è momentaneo e prigioniero dei calendari retrogradi e recidivi.
Il tempo è un maggiordomo fedele, custode del Vuoto, sacerdote delle emozioni, nei sobbalzi legge il mutevole ciclo. E la Storia è uno schiavista che non ha pietà dei suoi figli.
Non mi appartengono le biografie di certi scrittori, le loro tristezze, la nostalgia dei loro oceani. Sono ben lontano dalla fotografia spezzata di una solitudine che credono di colmare con la scrittura.
Questo sarà un anno bisestile: è il giorno in più che il condannato a morte chiede per vedere un'altra alba, poiché sopravvivere non è una scelta, ma un istinto innato.
Alzo lo sguardo al cielo, oltre questa giungla di nidi di cemento, alle stelle impotenti e mute di tutto quel che è stato il dolore, le preghiere, le attese stupide e finte, di me e di tutti quelli che sono stati e di quelli che verranno ancora.
Non sono queste però le belle parole di un discorso comune a tutti.
Calligrafia, segno, accenti: tutto è nel mio sangue, scovato e assediato.
Non cercavo ragioni, né rimedi, ma strade.
Attendere se stessi non è mai un'illusione: è la sola vera ricerca.
Appartenersi è il punto di ritorno.
Abbi di te la cura che dio non riserva ai destini degli uomini."
Cardiopoetica
venerdì 1 gennaio 2016
Aprire le dita
Abbiamo bisogno di avere
Debiti, per farci desiderare
Abbiamo bisogno di credere
Alla fedeltà, per amare
Abbiamo il senso di una vita
Dentro al palmo di una mano
O è solo paura di aprire le dita
E lasciarci andare invano